domenica 19 agosto 2012

DIVORZI "LOW COST", E' VERO E PROPRIO "BOOM" !!


Il legislatore italiano sta decidendo sul varo del "divorzio breve". Intanto è in forte crescita, in Italia, il fenomeno del turismo divorzile: per porre fine al matrimonio e accelerare i tempi, ormai, è più conveniente spostarsi all'estero. In vari paesi si preparano pacchetti low cost "all-inclusive" per liquidare la pratica celermente. A denunciarlo è l'avvocato Gian Ettore Gassarti, presidente dell'Ami, Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, che sottolinea: "In media in Italia quando la coppia è d'accordo su tutto (casa, mantenimento e affidamento dei figli) per ottenere il divorzio, devono passare almeno quattro anni".



"Quando invece vi è un conflitto e vi sono sbocchi in appello e in Cassazione si arriva ad attendere dagli otto ai dodici anni per ottenere lo stato libero". E fioriscono i pacchetti lowcost, soprattutto in Romania, dove si stanno moltiplicando vere e proprie agenzie, legali, che invitano gli italiani a divorziare nelle loro città. Secondo l'Ami, il costo di tali operazioni si aggirerebbe attorno ai 3500 euro, in Spagna euro 7000, in Francia 13.000, in Inghilterra 15.000.

Queste agenzie, con una spesa tra i 4000 e i 4500 euro si occupano di tutto: dal trasporto al soggiorno, dalle pratiche all'assistenza legale. E aggiunge: "si calcola che negli ultimi sette anni circa 9.000 coppie hanno adito il giudice straniero per ottenere il divorzio, ma questi numeri sono destinati ad aumentare perché in Italia 4 coppie su 10 finiscono in Tribunale. Nel nostro Paese, occorre affrontare due distinti processi: quello della separazione e poi quello del divorzio, con due distinti mandati e due distinte parcelle che possono arrivare in casi complicatissimi anche a cinque zeri".

Un iter a ben vedere molto complesso e articolato, che tuttavia non spaventerebbe più di tanto, però, la maggior parte della popolazione del nostro Paese.

Anche se fosse approvata la legge sul divorzio breve, tesa a ridurre ad uno o due anni il periodo della separazione dei coniugi a seconda della presenza o meno di figli, il problema delle lunghe attese non si risolverebbe del tutto. In caso di separazione giudiziale, infatti, i tempi per chiedere il divorzio dipendono dal passaggio in giudicato della sentenza, che può avvenite anche dopo sette o otto anni nell'ipotesi di processi che finiscono in Appello e/o in Cassazione".

Ma il dibattito in materia continua: secondo l'opinione degli italiani, realizzato dall'Osservatorio permanente sulle famiglie, con dati Eurispes, l'82,2% degli italiani è favorevole al divorzio breve. Tra i giovanissimi la percentuale sale al 92%, mentre i più restii sono gli anziani, tra i 65 anni ed oltre, con una percentuale del 71,1%. 

Percentuali diverse anche in relazione al titolo di studio: favorevoli l'83,7% dei diplomati e l'85,5% dei laureati, mentre si conta un 74,5% tra chi non ha titolo di studio o solo licenza elementare e il 75,6% di chi possiede la licenza media. Cala insomma lievemente in relazione al grado di istruzione.


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