venerdì 14 settembre 2012

TEO MAMMUCCARI: "SCHERZI A PARTE" NON E' PIU' COME PRIMA...


Per il pubblico televisivo italiano, è ormai l’uomo degli scherzi telefonici. Dopo alcune estati come animatore nei villaggi turistici, Teo Mammucari è approdato in Tv, prima come attore di Scherzi a parte, poi come inviato della trasmissione Le Iene

La consacrazione a conduttore di punta è arrivata nel 2000, grazie allo show Libero: da allora il suo curriculum si è arricchito di successi come Sarabanda, Cultura Moderna e Distraction.

Ora Teo Mammuccari è tornato in Tv: lo abbiamo
visto ieri sera su Canale 5 come presentatore del celebre spettacolo "Lo show dei record" (otto puntate in prima serata),con un’edizione ricca di sorprese e di ospiti fuori dal comune.

Teo, quali novità porterai nel programma? 
"Io stesso sono una novità importante: i conduttori che  mi hanno preceduto (Barbara D’Urso, Paola Perego e Gerry Scotti) sono delle vere istituzioni. Io, invece, non sono il classico presentatore da varietà: ho un background diverso e sono un “ragazzaccio”. Alcuni degli ospiti de "Lo show dei record" sono casi particolari, anche da un punto di vista medico."

Qual è la forza di questa trasmissione?
«I Guinness, che aumentano cambiano di anno in anno.  Certo, con me lo show cambierà, ma soprattutto io con lui: avrò la possibilità di sperimentare un nuovo registro, di intraprendere un altro percorso; è una sfida importante. L’azienda scommette su di me, perché in fondo, e lo dico senza falsa modestia, ho condotto diciotto programmi e in prima serata su Canale 5 non ho mai sbagliato un colpo!».

Come mai, Teo, non hanno riconfermato il tuo The Cube - La sfida'?
"Il programma è andato bene: ne siamo tutti molto soddisfatti. Ciò nonostante, l’azienda è in crisi e ha bisogno di fare tagli intelligenti: è chiaro a tutti che, mentre prima si facevano trenta programmi, oggi se ne mandano in onda solo cinque. "The Cube" veniva girato a Londra ed era un progetto costoso: per ora non ci sono i mezzi per continuare, ma ho intenzione di riproporlo appena possibile».

In passato hai condotto con successo Scherzi a parte: che cosa pensi dei risultati non proprio esaltanti dell'ultima edizione?
"Ho sofferto a vedere Scherzi trasformato in quel modo. Stravolgerlo è stato rischioso. Non voglio giudicare i miei colleghi, Luca e Paolo, ma secondo me hanno preso il programma sotto gamba: volevano emergere, come a Sanremo".

Qualcuno fa il tuo nome come prossimo conduttore de Le Iene: che cosa c’è di vero?
«Sono stato un inviato di quel programma prima ancora di presentare Libero. In fondo, sono e sarò sempre iena dentro. Tre anni fa rifiutai la conduzione, ora invece accetterei volentieri. Tuttavia, non sarei mai cosi presuntuoso da perdere di vista il fatto che la grandezza de "Le Iene" sono gli inviati che sputano sangue in giro per il mondo, non i presentatori in studio».




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